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Considerazioni sui nidi

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Ciao a tutti, volevo esporre alcune considerazioni riguardo i nidi per psittacidi.

Per prima cosa quello andremo a trattare, non è tanto come costruirli, ma quello che penso sia importante tenere presente per far si che un nido sia accettato dai nostri pappagalli.

Possiamo dividere i pappagalli in due grandi categorie per capire di cosa hanno bisogno.

Ci sono i pappagalli di foresta e i pappagalli del deserto, rispettivamente di zone umide e aride, queste due caratteristiche differenziano sia la costruzione, che i materiali.

La foresta pluviale ha come particolarità il caldo afoso e la pioggia che cade praticamente ogni giorno, anche il nido dunque deve essere in grado di mantenere calore e umidità, gli alberi marcescenti che caratterizzano la maggior parte dei siti di nidificazione, sono costituiti da uno strato di legno molto alto sul fondo, che evaporando di continuo, trasmette l’umidità necessaria alla schiusa, questa particolarità che le specie nidificanti hanno bisogno si deve mantenerla se vogliamo che la schiusa sia garantita, il nido sarà in questo caso con pareti di spessore grosso, anche le forme ad L sono più adatte a trattenere l’umidità in quanto il foro d’ingresso essendo spostato ne limita la fuoriuscita, gli alberi caduti o marcescenti non sono in posizione eretta, quindi anche le forme orizzontali sono come dire, più naturali, i corridoi di ingresso ad esempio imitano perfettamente il tronco caduto o appoggiato ad un altro albero, i doppi fondi possono trattenere più umidità e alcuni accorgimenti già descritti possono favorire il ristagno d’acqua.


Il deserto o zone aride hanno le caratteristiche opposte chiaramente, costruire un nido per questi uccelli diventa più facile in quanto non esiste il problema, o almeno è ridotto, l’evoluzione degli uccelli che abitano queste zone per cui si sono adattati a tali condizioni climatiche e sanno sfruttarle al meglio, ricordiamoci che questi animali “portano” l’acqua all’interno, sarà nostra cura dunque non far mancare loro la possibilità di bagnarsi, lasciare ad esempio un calopsitte senza vaschetta del bagno è un grosso errore, entrambi i genitori in questo caso, andranno a bagnare le piume del petto e adagiandosi sulle uova trasmettono l’umidità necessaria.

Il nido per questi parrocchetti generalmente è senza imbottitura per evitare che questa assorba l’umidità delle uova stesse, ecco perche di solito i rosella ad esempio puliscono il nido trasportando fuori il materiale che noi abbiamo messo dentro, questi pappagalli covano generalmente sul legno nudo, il fondo di questi nidi sarà incavato per tenere raccolte le uova, in natura non esistono tavole levigate, ma normalmente usano nidi di picchi o cavità naturali, modificate da loro stessi, quindi finiscono ad U, lasciare il fondo piatto e nudo è un grosso errore, le uova finiranno negli angoli, con conseguenze che possiamo immaginare.

Questi semplici accorgimenti che analizzando le varie specie che abbiamo possiamo facilmente creare, non ci fanno fare degli errori banali che compromettono la covata.

Altri particolari che sono in entrambi i casi validi sono:

Il nido deve essere solido, fisso in un punto, accessibile e sicuro, posizionato il più in alto possibile, mimetizzato, in un posto tranquillo, e cosa importantissima sempre lo stesso se ha dato risultati in precedenza, gli animali tornano se hanno avuto successo, un nido “predato” viene cambiato, anche prelevare i pulli per allevarli a mano è una forma di predazione che la coppia percepisce, questa pratica per me è la principale causa per rovinare brave coppie riproduttrici.
Ispezionare il nido gradualmente, non in maniera invasiva, facendo capire che non siamo predatori, ma semplici visitatori, loro lo vedono come “abbiamo scelto bene il nostro nido è sicuro ”

Per le specie particolari, quelle che fanno fatica a riprodursi, mettere più nidi e di varie forme può fare la differenza, anche le doppie entrate a volte sono molto importanti, se una coppia rosicchia un angolo creando una seconda via di fuga, è perche se in natura entra un serpente arboricolo, hanno la possibilità di salvarsi, non facciamo l’errore di tappare il buco, lo rifarebbero, anche se si adattano il foro d’entrata è segno che lo gradiscono così.
I parrocchetti dal collare ad esempio gradiscono una tavoletta che chiuda l’entrata, lasciando un centimetro di apertura ad esempio, stimola la coppia a rosicchiare il resto, facendo scattare l’istinto riproduttivo.

Queste considerazioni ho voluto scriverle in quanto mi capita di vedere molto spesso che alcuni commettono errori banali, dicendo magari, ho comprato questo nido in negozio, ma le calopsitte non entrano nemmeno, magari è un nido per ondulati, oppure come uno ha messo il nido per tortore dal collare ad una coppia di rosella, sorprendentemente hanno deposto a terra, dicendomi, che non sono mai andate dentro.

 

 

La scelta di un soggetto

Nel corso degli anni ho potuto constatare che la scelta di un soggetto da riproduzione è importantissima per garantire la qualità nel proprio allevamento.


Andiamo ad analizzare alcune particolarità che sono fondamentali a tale scopo.

Il carattere.

Anche gli uccelli hanno caratteristiche comportamentali differenti da soggetto a soggetto, come noi esseri umani troviamo il dominante , il sottomesso, l’irrascibile ed il tranquillo, tutte queste particolarità possono risultare importanti ai fini della riproduzione, scegliere l’animale più adatto diventa difficile se non possiamo osservarlo a lungo, diventa impossibile se l’acquisto viene fatto con animale singolo posto dentro uno spazio ridotto, ma se possiamo farlo in luogo come una voliera dove la convivenza con altri uccelli rivela il suo temperamento si possono individuare alcune particolarità.


Mettendo una ciotola di cibo, vedremo per primi i soggetti dominanti, questi scacceranno i sucessivi che si dovranno accontentare di mangiare dopo che i primi si saranno saziati.


Un gioco, un’oggetto particolare come una corda, o un nido, farà la gioia dei più curiosi ed intraprendenti, le stesse cose spaventano i più timidi poratandoli lontano dove le grida di allarme bloccheranno per alcuni istanti tutti gli altri inquilini, vedremo comunque i più coraggiosi ritornare quasi subito dove prenderanno possesso di questi giochi.

Questi comportamenti sono importanti in futuro, imparare a mangiare di tutto, non avere paura di cose e cambiamenti, difendere il loro territorio e via dicendo.

La struttura

Osservare bene le proporzioni dei soggetti, la lunghezza delle code, i muscoli pettorali, la robustezza delle zampe, il piumaggio ed i colori, la forza del soggetto quando si prende in mano, tutto questo rivela un animale in piena forma fisica, in natura i più deboli vengono predati, in ambiente domestico invece si salvano e la selezione ai fini riproduttivi diventa compito di chi li andrà ad acoppiare.


Un becco robusto serve per scavare il nido, le articolazioni forti servono ad arrampiacrsi, ali perfette consentono di sfuggire ai predatori così come una vista ottimale e spirito di osservazione.

Dentro una covata non tutti i piccoli crescono ugualmente, questo può dipendere dalla scarsità di cibo, dalla sequenza di nascita e dalla bravura dei genitori, poi la possibilità di volare e sviluppare tutti i muscoli del corpo, diventa importante permettere il volo e la convivenza con i loro simili.

Genetica

In ambiente naturale un soggetto mutato diventa troppo visibile ai predatori, di solito vengono eliminati, adirittura scacciati dai loro simili perchè troppo visibili, questo perchè presentano difetti fisici, diventa importante ottenere soggetti mutati che derivino da soggetti portatori di tale mutazione, due genitori mutati daranno prole debole o con deficienze, dita mancanti, vista debole,riduzione di taglia, embrioni che non si sviluppano e altre caratteristiche degenerative.

Le mutazioni altro non sono che “togliere”qualche cosa, se guardiamo bene come è colorata una piuma, noteremo un disegno centrale, ed il lipocromo laterale, il nero del disegno è costituito da melanine, nero e bruno, queste sono fondamentali per garantire struttura e resistenza, basta pensare che le persone che popolano l’equatore si difendono dai raggi solari grazie alle melanine, le popolazioni scandinave invece non hanno questa esigenza e le loro melanine sono ridotte.

Il colore principale delle piume degli uccelli che vivono in foresta è verde, ma il verde che vediamo altro non è che la somma del blu e del giallo, questi pigmenti sono assenti nelle mutazioni blu e lutino, e precisamente nel blu manca il giallo e nel lutino manca il blu, nel soggetto albino mancano sia le melanine che i lipocromi.

Possiamo immaginare se due soggetti albini vengono usati per la riproduzione, sono il massimo della riduzione, ma anche le altre mutazioni devono essere ottenute sempre avendo almeno uno dei genitori portatore, cioè deve presentare una colorazione ancestrale, ma essere nato da un genitore mutato.

Il discorso è molto più complesso se si analizzano le varie mutazioni, ma quello che voglio considerare è il concetto di accoppiamento.

Conclusione

Le coppie da riproduzione devono essere scelte con cura, nei pappagalli diventa anche importante la compatibilità dei soggetti, questo complica ulteriormente le cose, ma se possiamo disporre di una fonte consistente di animali, lasciamoli scegliersi tra loro, una coppia che si forma da sola sarà la cosa migliore per avere successo riproduttivo assicurato.

Se nella consistenza avremmo selezionato in precedenza le caratteristiche sopra citate, potremmo disporre di ottimi ceppi , resistenza alle malattie, buone caratteristiche fisiche, possiamo dire di avvicinarsi il più possibile ai soggetti che si trovano in natura, questo è lo scopo principale di un allevatore.

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